Dalla fondazione del futurismo all'ingresso italiano nella prima guerra mondiale (1909 - 1915)
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La mia ricerca è un'indagine sul rapporto arte, politica e storia attraverso i punti di contatto e di scontro fra futuristi e anarchici in un'incandescente Italia agli albori del XX secolo. 1909-1915: il raggio storico del lavoro proposto. Futuristi e anarchici. Perchè? Perché fin dalle prime battute il futurismo sostiene e declama alcuni fattori sociali e politici legati all'anarchismo: lotta al passatismo (classico, clericale, borbonico), lotta al parlamentarismo, violenza, scardinamento dell'assetto socio-culturale dell'epoca, l'impeto eversore. Entrambi fanno parte di movimenti variegati al proprio interno. Ad entrambi infine appartiene il concetto di avanguardia. Il lavoro proposto fa emergere alcuni tentativi di alleanze fra le due fila a partire da quelli attuati dallo stesso Marinetti. Viene inoltre evidenziata la singolare esperienza de La Barricata, rivista di Parma attorno alla quale si raggrupparono, nel maggio del 1912, gli anarco-futuristi. La ricerca del trait d'union futuristi-anarchici si soffermerà peculiarmente sul pittore Carlo Dalmazzo Carrá. Parigi, Londra, ma soprattutto Milano dove, attraverso un'interessante pubblicistica legata all'anarchismo individualista, emergono documenti e testimonianze del rapporto del pittore alessandrino con ambienti e personaggi anarchici dell'epoca. L'esperienza rivoluzionaria dell'Esposizione d'Arte Libera di Umberto Boccioni e le gesta del fondatore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, integrano il lavoro.